L'Italia non rispetta il lavoro "creativo".
Non parlo soltanto del lavoro di cucito o di maglia, ma di tutti quei lavori freelance di cui la gente pretende di usufruire gratis.
Artisti, fotografi, grafici, giornalisti, scrittori, traduttori, creativi... poco importa il campo specifico: freelance vuol dire "gratis".
<< Tanto che ci vuole a farlo? >>
<< Non ci sono soldi, ma è una grandissima opportunità per pubblicizzare i tuoi lavori >>
<< Non posso pagarti, ma con il tuo contributo farai crescere l'azienda e se l'azienda cresce è un bene anche per te, un giorno potrei anche assumerti >>
<< Dovrei pagarti? Ma questa non è la tua passione? >>
Queste sono solo alcune delle frasi che mi sono sentita dire quando lavoravo come giornalista freelance prima e come creativa freelance adesso.
Io non merito di essere pagata.
Eppure lavoro.
Qual è la logica che sta dietro a questo ragionamento? Lo fareste mai con un idraulico? Lo fareste mai con l'elettricista?
Se non avete i soldi per pagarmi perchè mi chiedete di lavorare per voi?
Fotografi, creativi, artisti, giornalisti, scrittori, ecc devono mangiare e pagare le bollette come tutti.
Con la visibilità non ci compri il pane
Vi consiglio di guardare questo video in cui mi sono imbattuta stamattina, che spiega in maniera ironica e divertente la situazione dei freelance creativi.
Freelance sì, coglione no.
Vi consiglio di seguire la campagna #coglioneNo portata avanti da ZERO
Lo diresti al tuo idraulico? (<-- clicca per vedere il video)
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